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venerdì 28 dicembre 2012

Mia suocera

Da "Il Ruvido" #5 del 22 dicembre, una sbronza di mezza estate con tanto di rissa e rivelazione finale. Dedicato a tutte le suocere. 
"Il Ruvido" va in letargo per un paio di settimane, e "Le Disgrazie" sono già sotto le coperte: ci rivediamo in edicola il 5 gennaio!


venerdì 21 dicembre 2012

Lo scroccone

Direttamente da "il Ruvido" numero 4, un nuovo imperdibile appuntamento con "Disgrazie", le tavole autoconclusive più disgraziate dl fumetto italiano.
Nell'episodio di oggi le avventure metropolitane di un parassita, di un probabile futuro deputato italiano. Buon divertimento.


martedì 18 dicembre 2012

La vedova

Terzo appuntamento con le "Disgrazie". In questo episodio, una folle storia d'amore...
Da "Il Ruvido" numero tre!







domenica 16 dicembre 2012

"Quasi Santi" #1


Prima puntata dei "Quasi Santi" da "Il Ruvido #1.

Pericle Parnasotti visse la sua adolescenza lontano dai suoi coetanei perché il suo unico scopo era diventare santo. Si allenava ferocemente dalle 8 alle 10 ore al giorno in tutte le specialità del settore: recitava il rosario appeso al lampadario per i piedi, digiunava a pane e acqua (per mortificarsi ancora di più l'acqua era quella usata da suo zio Severino per gli infusi contro le emorroidi) e solo una volta fu tentato dalla masturbazione, ma vinse il demonio immergendo le parti intime nel vassoio della zuppa bollente. Poi la cena poté proseguire. Morì di noia a soli 26 anni; non è stato elevato agli onori degli altari perché durante la causa di beatificazione fu trovato nel suo cassetto un libro proibito dalla Chiesa: la biografia di Don Milani.



Maria De Torquemadis amava il Signore così tanto che arrivo' a definirsi una groupie del Cristo. Con una roncola picchiava ripetutamente i suoi fratellini per purificarli e mondarli dal peccato. Una volta scaldata con le carni tenere dei piccoli, si dedicava con cristiana dedizione alle ossa degli anziani genitori che con amore percuoteva fino all'arrivo dei carabinieri. Uscita dal manicomio criminale riprese la sua opera di purificazione aprendo un McDonald: chi mangiava quella roba aveva garantite le gioie del Paradiso. La sua pratica di beatificazione fu avviata quando lei era ancora in vita: fu poi chiusa e cancellata quando i carabinieri riuscirono a fare irruzione nel covo dove Maria teneva in ostaggio il postulatore e la riportarono in manicomio dove tuttora vive credendo di essere un hard disk.



Annibale Pescatore era un devoto dell'Eucaristia. A chi lo andava a trovare ripeteva di essere impegnato notte e giorno nel digiuno e nella preghiera, di nutrirsi esclusivamente del corpo di Cristo e che i suoi 145 kg (in continuo aumento) altro non erano che un'illusione ottica del Demonio, che voleva screditarlo così agli occhi del prossimo. Sì, anche quella coscia di cinghiale che aveva in mano era un trucco diabolico. I vicini di casa però confidarono di sentire continuamente un rumore di mascelle in movimento provenire da casa Pescatore, una masticazione continua e ininterrotta intarsiata da rutti alcolici. Sul letto di morte chiese la Comunione: quando il sacerdote gli porse l'ostia strabuzzò gli occhi è esclamò: “Ah, così questa sarebbe l'ostia? Ne avevo sentito parlare. Un po' sottile, però...Non ci potresti mettere sopra una fettina di mortadella così scende meglio?”

giovedì 6 dicembre 2012

L'imbalsamatore

Secondo appuntamento con "Disgrazie", la serie di tavole autoconclusive ospitate da "Il Ruvido", il settimanale umoristico in edicola ogni sabato (fino al venerdi successivo) fino alla fine del mondo. Buon divertimento...